Sperimentazione tecnologica e pratiche dentistiche vanno a braccetto e il ricorso agli ultrasuoni in odontoiatria è ad oggi più che mai diffuso. Più nello specifico, la chirurgia piezoelettrica è ampiamente apprezzata per via delle capacità delle vibrazioni ultrasoniche di tagliare l’osso in maniera estremamente precisa.
L’uso della piezoelettrica in odontoiatria ha specifici campi di applicazione e pro e contro ben precisi. Si tratta tuttavia di una pratica assolutamente sicura, che anzi ha il vantaggio di preservare i tessuti circostanti al punto di intervento. Ne abbiamo parlato insieme a DENS che svolge la sua attività come dentista a Como.
Tecnologia piezoelettrica in odontoiatria: applicazioni
Per comprendere i benefici degli strumenti odontoiatrici a ultrasuoni, è bene fare un passo indietro e approfondire la natura dell’effetto piezoelettrico. Questo fenomeno fisico si riferisce alla capacità di alcuni materiali (come ad esempio il quarzo o la ceramica piezoelettrica) di produrre una carica elettrica in presenza di una deformazione meccanica.
Lo sfruttamento della piezoelettrica in odontoiatria è dunque alla base del funzionamento degli strumenti dentistici a ultrasuoni. Essi vengono usati prevalentemente nei campi dell’implantologia e della parodontologia e funzionano grazie alle microvibrazioni di un terminale intercambiabile installato sopra un manipolo.
Le applicazioni degli ultrasuoni in odontoiatria sono molteplici:
- Estrazioni dentali: se praticate sfruttando gli ultrasuoni, hanno come conseguenza una riduzione di dolore e sanguinamento durante il decorso post-operatorio. Il taglio è inoltre più adatto a operazioni di precisione (ad es. apici fratturati, osteotomie vicino ai nervi…);
- Rialzo del seno mascellare: con l’introduzione della piezoelettrica in odontoiatria si è ridotta di molto la probabilità di perforazione della membrana sinusale;
- Trattamenti ortodontici e corticotomie: grazie agli ultrasuoni, in odontoiatria è adesso possibile praticare microperforazioni per ottenere fori o tagli nell’osso alveolare e favorire la rimodellazione ossea;
- Controllo della carie: in combinazione con l’idrossiapatite, il rischio di carie diminuisce e migliora la rimineralizzazione dentale;
- Trattamenti antibatterici: l’ingresso della piezoelettrica in odontoiatria ha reso più semplice eliminare batteri quali E. coli e E. faecalis, grazie alla migliore penetrazione delle nanoparticelle antibatteriche.
Ultrasuoni in odontoiatria: vantaggi e svantaggi
Come si può dedurre, i vantaggi degli ultrasuoni in odontoiatria sono notevoli. Gli strumenti piezoelettrici garantiscono un controllo superiore del dispositivo, in quanto la pressione deriva non dall’azione del dentista, ma dalle vibrazioni ultrasoniche. L’assenza di frese rotanti implica inoltre una minore produzione di calore, che solitamente rischia di irritare i tessuti circostanti con spiacevoli conseguenze anche nel post-operatorio.
Un altro aspetto da considerare è la larghezza del taglio. Oscillante tra 20 e 200 micron, questi valori sono inferiori a quelli che si ottengono utilizzando strumenti meccanici e comportano una consistente riduzione della perdita ossea indesiderata, scongiurando quindi dolori intensi successivi all’intervento.
Altri vantaggi della piezoelettrica in odontoiatria sono:
- Sanguinamento ridotto e conseguente aumento della visibilità durante l’operazione;
- Taglio selettivo, che agisce sui tessuti duri senza intaccare quelli molli;
- Velocizzazione della rigenerazione ossea e dei processi di guarigione a causa del rilascio di ossigeno;
- Riduzione del rischio di enfisema, grazie all’effetto aerosol del dispositivo a ultrasuoni.
Per quanto riguarda gli svantaggi degli ultrasuon in odontoiatria, essi sono prevalentemente legati ai <strong>tempi di intervento</strong> e ad alcune peculiarità degli strumenti piezoelettrici. Utilizzare gli ultrasuoni prolunga generalmente la durata dei trattamenti chirurgici, che devono pertanto essere attentamente valutati, in base alla situazione del paziente.
L’ulteriore diffusione della piezoelettrica in odontoiatria passa inoltre da alcune sfide tecnologiche. È ad esempio auspicabile che vengano sviluppati nel prossimo futuro ulteriori trasduttori compatibili per l’uso intraorale, che possano pareggiare la maneggevolezza degli strumenti tradizionali. La complessità morfologica dei dispositivi orali a ultrasuoni è inoltre sconveniente per ciò he riguarda la rimozione completa del biofilm. Il bilancio relativo alla piezoelettrica in odontoiatria è comunque assolutamente positivo, come testimoniato dalla frequenza di utilizzo di pratiche e strumenti che sfruttano gli ultrasuoni.
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