Non c’è alcun dubbio riguardo al fatto che il 2025 sarà un anno chiave per l’industria 5.0. La sempre più pervasiva digitalizzazione, ulteriormente spinta dallo sviluppo galoppante dell’intelligenza artificiale, sta rivoluzionando le prospettive della robotica e delle interazioni uomo-macchine.
Con il termine industria 5.0 ci si riferisce tuttavia a un insieme di tendenze e pratiche particolarmente eterogeneo. Nell’articolo di oggi prenderemo in analisi quelli che sono i cinque trend dell’industria 5.0, riportati dalla International Federation of Robotics nell’ultimo “World Robotics Report” e che abbiamo analizzato insieme agli esperti di Cignoli Elettroforniture.
Industria 5.0: cosa ci aspetta nel 2025 nel settore della robotica
Prima di entrare nel dettaglio, è bene analizzare il quadro generale. È lecito auspicarsi che in questo 2025, l’AI diventi a tutti gli effetti un elemento cardine dell’industria 5.0. Non più semplicemente qualcosa di complementare, ma la chiave per l’affermazione dei cobot – i robot collaborativi – in settori relativamente inesplorati, come l’edile o il gastronomico.
Si può pertanto affermare che il 2025 dell’industria 5.0 sarà l’anno in cui le più recenti innovazioni nella robotica verranno effettivamente applicate su larga scala. Fatta questa dovuta premessa, ecco nel dettaglio i cinque trend messi in risalto dalla IFR.
Robotica e AI: l’orizzonte di riferimento dell’industria 5.0
La già citata AI promette di ridefinire il futuro del mondo del lavoro. Adesso non solo i robot potranno computare una quantità di dati enormemente superiore rispetto al passato, ma potranno anche apprendere, di più e più velocemente, dalle interazioni con l’ambiente esterno. I grandi investimenti sulla robotica di servizio e sulla produzione di chip utili a sviluppare sistemi di AI non fanno che testimoniare la direzione intrapresa.
Robot umanoidi: nuova frontiera della robotica o semplice suggestione?
L’industria 5.0 vedrà l’affermazione degli avveniristici robot umanoidi? Forse, ma la domanda è piuttosto se questi possano apportare un profitto tale da giustificarne la produzione. Per quanto diverse startup ne stiano sviluppando modelli tuttofare, al momento robot specializzati in un singolo compito sembrano la scelta più vantaggiosa.
Non vanno escluse sorprese. Nella logistica e nel magazzinaggio ad esempio, la forma dei robot umanoidi potrebbe rivelarsi funzionale, aprendo alla costituzione di una nicchia interessante nel mercato della robotica.
Sostenibilità ambientale: industria 5.0 e green economy
Uno dei focus dell’industria 5.0 è senz’altro la sostenibilità. L’obiettivo è chiaro: produrre di più, garantendo condizioni migliori ai lavoratori e un impatto sull’ambiente ridotto.
Il contributo della robotica sarà allora fondamentale per dare vita a una nuova industria più green e meno energivora. Le rinnovate capacità dei robot saranno decisive per ridurre gli sprechi e ottimizzare i consumi, senza contare i noti benefici delle energie rinnovabili. Inoltre, non bisogna dimenticare che la robotica stessa si avvale oggi di componenti e iter produttivi che hanno conseguenze sull’ambiente decisamente inferiori rispetto al passato.
Nuovi modelli di business: le conseguenze del progresso nella robotica
Una conseguenza dello scenario fin qui tratteggiato è che tutti i settori dell’industria 5.0 gioveranno delle innovazioni della robotica. Questa prospettiva apre all’esplorazione di modelli di business inediti, come ad esempio il Raas, o “Robot-as-a-service”.
Le soluzioni Raas consentiranno a realtà come le PMI di beneficiare dei vantaggi della robotica senza però sostenere investimenti esosi e definitivi. Un altro business interessante sarà quello della robotica low-cost, con robot dalle prestazioni più limitate, ma funzionali rispetto le esigenze delle piccole aziende che, al di là dei costi, non necessitano di soluzioni più avanguardistiche.
Stop alla carenza di manodopera: per un’industria 5.0 senza problemi di personale
Spesso si teme che il progresso possa mettere in pericolo il lavoro umano, eppure la realtà è ben diversa. Negli ultimi anni si sta assistendo a una endemica carenza di manodopera nel settore industriale, che potrebbe venire risolto proprio dalle recenti applicazioni della robotica.
Nell’industria 5.0, le mansioni più pesanti, ripetitive e pericolose potranno essere svolte dai robot, così da ridurre i rischi per i dipendenti, che potranno essere impiegati in compiti dove la creatività umana rimane imprescindibile.
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