Rinuncia all’eredità: a cosa serve?

Rinuncia all'eredità: a cosa serve?

Quando una persona perde purtroppo la vita, oltre a lasciare parenti e amici, lascia anche dei beni che ha accumulato e che poi andranno ad un suo successore.
Ebbene, quest’ultimo però può decidere di non accettare tale eredità: tale procedura prende il nome di `rinuncia all’eredità`.
Vediamo più da vicino a cosa serve e perché farla.


COS’È QUESTA PROCEDURA?

La rinuncia all’eredità è un atto che permette al successore di un defunto di non accettare l’eredità da lui lasciatagli.
Per svolgere questa procedura è richiesta un’attestazione da parte del Tribunale oppure da parte di un notaio.
Arrivati a questo punto, però, vediamo il motivo per il quale una persona dovrebbe rifiutare un’eredità.


MOTIVI PER RINUNCIARE AD UN’EREDITÀ

Ogni persona defunta che lascia un’eredità al suo successore, lascia a quest’ultimo degli averi costituiti da crediti e da debiti.
Quindi, il motivo per cui un erede dovrebbe rifiutare delle ricchezze è proprio questo: i debiti del defunto sono superiori ai crediti.
In casi del genere è più opportuno rifiutare un’eredità.


REQUISITI PER RICHIEDERE UNA RINUNCIA ALL’EREDITÀ

Come ogni procedura (atto), anche in questa si devono soddisfare determinati requisiti.
Per iniziare, possiamo affermare che per questa procedura sono richiesti tre importanti elementi, ovvero:

1) Non si può rifiutare un’eredità per un pò di tempo e poi dopo accettarla

2) Nel caso di rinuncia all’eredità, essa deve essere totale di tutto il patrimonio, non di singole parti

3) Non ci devono essere titoli che rigurdano anche altri eredi

Se anche solo uno di questi requisiti non è soddisfato, allora la procedura sarà annullata.
Inoltre se un ereditario dovesse rubare dei beni alle ricchezze ricevute dalla persona defunta, il diritto di rinuncia all’eredità non sarà valido.
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CASO IN CUI SI PUÒ ANNULLARE LA RINUNCIA ALL’EREDITÀ

Comunque, anche se un’erede dovesse avviare la procedura per rinunciare ad un patrimonio lasciatogli, esso può annullarla nell’arco di tempo di 10 anni.
Se nessun’altro erede si è attribuito le ricchezze lasciate e non sono passati 10 anni, la persona che ha avviato questa procedura è libera anche di annullarla.


DOCUMENTI NECESSARI PER AVVIARE TALE PROCEDURA

Per approvare la procedura di rinuncia ad un’eredità, c’è la necessità di presentare dei documenti.
Tra questi ci sono:

● Codice fiscale della persona defunta e dell’erede

● Certificato di morte della persona defunta

● Un documento di riconoscimento (carta d’identità, patente di guida, passaporto, libretto di pensione)

Nel caso in cui l’erede sia maggiorenne, allora può presentarsi tranquillamente presso un’autorità con i dovuti documenti. Se invece l’erede è minorenne c’è la necessità di essere accompagnato da tutti e 2 genitori. Mentre per le persone diversamente abili, essi hanno bisogno di un’autorizzazione da parte del Giudice Tutelare.


A CHI SPETTA L’EREDITÀ NEL CASO IN CUI VIENE RINUNCIATA

Se l’eredità venisse rinunciata dall’erede primario, essa viene tramandata ad altri successori.
In questo caso, il patrimonio dovrà essere diviso tra i coeredi oppure dovrà essere assegnato ad un coerede scelto dalla persona defunta prima di morire.


PARTICOLARE DA FARE ATTENZIONE

Quando si richiede una rinuncia ad un’eredità è bene tenere presente se l’erede ha figli. Quest’ultimi, infatti, sono coinvolti come coeredi. I genitori del coerede fanno bene a ricordare al proprio figlio che il patrimonio lasciato ha debiti che devono essere pagati. Quindi è consigliabile preoccuparsi di far rinunciare anche al figlio quel patrimonio.


Ebbene, come abbiamo visto, la rinuncia all’eredità è un atto molto vantaggioso se i debiti accumulati dalla persona defunta sono maggiori dei crediti. Inoltre abbiamo compreso che, come ogni procedura, c’è la necessità di soddisfare determinati requisiti e presentare specifici documenti.
Infine abbiamo visto che essa può essere annullata in alcuni casi o, se continuiamo a rifiutarla, può essere assegnata a dei coeredi.