Nelle aree urbane l’inquinamento indoor ha lo stesso impatto sulla salute dell’inquinamento esterno: questo in sintesi è ciò che è emerso dalla ricerca condotta dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), con l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del CNR e le università Milano-Bicocca e Sapienza di Roma. Lo studio ha rivelato che l’inquinamento esterno, per lo più prodotto da gas di scarico dei veicoli e sistemi di riscaldamento, è dunque (anche) la principale fonte di inquinamento dell’aria indoor che respiriamo, più dannoso delle tradizionali sorgenti interne come fumi della cucina, prodotti chimici per la pulizia e fumo di tabacco. Se pensiamo che mediamente trascorriamo negli ambienti chiusi più del 90% della nostra giornata, è facile capire perché è così importante la qualità dell’aria indoor che respiriamo. Abbiamo parlato di tutto questo insieme agli esperti di FCR Filtrazione Condizionamento Riscaldamento S.r.l.
Aria indoor: cosa dicono gli ultimi dati
Facciamo un passo indietro: la qualità dell’aria indoor si riferisce alla condizione dell’aria all’interno di edifici e strutture, ed è influenzata da vari fattori come la ventilazione, le attività umane e i materiali edilizi. È un aspetto cruciale per la salute umana e il benessere generale poiché trascorriamo la gran parte del nostro tempo proprio all’interno degli ambienti chiusi. Un’aria interna di scarsa qualità può contenere inquinanti come composti organici volatili (VOC), anidride carbonica (CO2), particolato fine e altri allergeni, che possono causare o aggravare problemi respiratori, allergie e altre condizioni di salute.
I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dicono che circa 9 persone su 10 in tutto il mondo respirano aria indoor inquinata, e questo causa circa 4 milioni di morti premature ogni 12 mesi (i decessi totali per inquinamento atmosferico indoor e outdoor sono 7 milioni). Non dobbiamo stupirci, perché i dati forniti dal National Energy Management Institute Committee (Nemic) spiegano che circa il 50% degli impianti di ventilazione interni è insalubre, mentre secondo il NIOSH (National Institute for Occupational Safety & Health) tra il 50 e l’80% degli edifici commerciali (uffici e negozi, ma anche scuole, stazioni, aeroporti…) non raggiunge gli standard prefissati dalle autorità per la qualità dell’aria indoor.
Pertanto la qualità dell’aria all’interno degli edifici è direttamene responsabile della nostra salute, e impatta sulla percezione dell’ambiente che viviamo. Un ambiente indoor non sano riduce lo star bene, la concentrazione e di conseguenza la produttività e aumenta l’assenteismo sul lavoro o a scuola con ricadute nella vita privata. Diventa così essenziale monitorare e controllare la qualità dell’aria in casa e in ufficio, per garantire un ambiente salubre, e migliorarla utilizzando tecnologie come sistemi di ventilazione meccanica controllata e purificatori d’aria.
Qualità dell’aria indoor: come migliorarla
Per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti indoor, è fondamentale adottare strategie efficaci: il ricambio d’aria è essenziale, ma a volte non basta (o non è possibile/conveniente) aprire regolarmente finestre e porte per ridurre l’accumulo di inquinanti. Quindi si ricorre a sistemi di ventilazione meccanica controllata, perché rappresentano la soluzione più efficace e in più filtrano l’aria riducendo le sostanze inquinanti che entrano nei nostri ambienti indoor, catturando particelle fini e allergeni.
Molto importante anche monitorare la qualità dell’aria indoor tramite sensori che misurano i livelli di CO2, umidità e altri inquinanti. Inoltre, scegliere materiali da costruzione e arredamento a basse emissioni contribuisce a ridurre le fonti interne di inquinamento. Non dimentichiamo che anche le piante possono giocare un ruolo significativo nel miglioramento della qualità dell’aria indoor, poiché alcune specie sono note per la loro capacità di filtrare naturalmente l’aria. Infine, promuovere abitudini sane come evitare il fumo all’interno degli edifici e limitare l’uso di prodotti chimici volatili completa un approccio olistico alla gestione della qualità dell’aria interna.
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