Guida pratica alla scelta dei ventilatori industriali

Guida pratica alla scelta dei ventilatori industriali

I ventilatori industriali non sono altro che apparecchi utilizzati nell’industria per raffreddare o ventilare dei reparti appositi. Dispositivi simili possono essere adoperati in contesti differenti a seconda delle esigenze: si pensi, ad esempio, alla loro utilità all’interno delle gallerie del vento, o all’uso che se ne può fare in un impianto chimico, in cui vi sia la necessità di movimentare sostanze di natura aeriforme.

A fronte di simili esigenze, è naturale pensare che la scelta di un ventilatore debba essere commisurata alle necessità dei reparti industriali. Un reparto di maggiori dimensioni, ad esempio, richiederà l’installazione di una certa tipologia di ventilatori, così come può influire il contesto industriale nel quale gli apparecchi verranno installati.

Detto ciò, vediamo quali sono le caratteristiche effettive che i ventilatori industriali devono detenere!

La scelta del ventilatore e il suo contesto operativo

Prima di entrare nel dettaglio, è necessario fare una doverosa precisazione. I contesti nei quali può essere installato un ventilatore sono differenti, e da qui dipenderà la scelta del modello ideale per l’ambito di riferimento.

Un esempio è dato dai ventilatori da installare in uno stabilimento dell’industria metallurgica. Apparecchi di tale tipologia dovranno rispondere ad esigenze ben specifiche, legate ai rischi inerenti alle alte temperature sprigionate da impianti metallurgici.

Altrettanto differente sarà l’uso effettivo che si farà di un ventilatore per il settore navale, così come per i ventilatori destinati all’uso in un contesto di produzione di merce alimentare.

Un impianto per la produzione di cibo ha esigenze diametralmente opposte rispetto a quelle che riguardano un impianto afferente al settore metallurgico, e da ciò ne deriva la necessità di valutare l’acquisto con una cura non indifferente.

Infine, degna di nota la distinzione essenziale relativa ai ventilatori per il settore energetico. Anche in questo caso, infatti, i dispositivi per la ventilazione presenteranno caratteristiche differenti rispetto a quelle effettive di un apparecchio per l’aerazione installato nei contesti precedenti.

Ecco spiegata, dunque, l’importanza di scegliere accuratamente il modello di ventilatore ideale a seconda della destinazione d’uso dello stesso.

L’importanza della portata effettiva

Veniamo ora alle questioni tecniche.

Dopo aver chiarito l’importanza del contesto in cui il ventilatore verrà installato, è bene precisare che il dispositivo dovrà essere scelto, tra le altre cose, in base alla sua portata (problema affrontato più approfonditamente al link https://ventilazionesicura.it/portata-normale/).

Già, ma di quale valore stiamo parlando? Siamo nell’ambito della portata normale o di quella effettiva?

Il valore da tenere in considerazione sarà quello della portata effettiva. Se così non fosse, e dunque se la scelta ricadesse su un dispositivo individuato in base al valore della portata normale, si finirebbe con l’acquistare un apparecchio praticamente sottodimensionato.

Per evitare che ciò accada, è necessario convertire la portata normale in portata effettiva, un calcolo che dovrà essere adottato per ogni singola condizione lavorativa nell’impianto interessato dall’installazione.

La conversione dalla portata normale a quella effettiva

La portata normale è a tutti gli effetti “fittizia”, e pertanto andrà convertita nel suo valore effettivo. Per far ciò, l’utente può utilizzare una formula semplice e pratica:

Q = QN * pN/p

dove QN corrisponde al valore della portata normale, Q a quello effettivo, pN alla densità in condizioni normali e p alla densità nelle condizioni in cui si desidera far funzionare il ventilatore industriale.

Ottenuto il valore in questione, sarà possibile dimensionare il dispositivo – o i dispositivi – per il contesto di riferimento interessato.